Open Access: un nuovo modello di comunicazione per “Pratica Medica & Aspetti Legali”
Rossella Iannone 1
1 Editor, SEEd Medical Publishers
Disclosure
L’autore svolge il lavoro di editor presso SEEd Medical Publishers
Negli ultimi 20 anni, il mondo delle riviste scientifiche ha attraversato una vera e propria rivoluzione, resa possibile, e necessaria, da una parte dall’emergere e dall’affermarsi della rete Internet e, dall’altra, dalla crisi del modello tradizionale basato sull’accesso esclusivo alle riviste tramite abbonamenti, divenuti troppo gravosi economicamente per le università e le biblioteche pubbliche. Per il momento, due sono state le fasi di questa rivoluzione: la prima ha visto nascere le riviste scientifiche online, inizialmente a complemento della versione cartacea ma, col passare del tempo, come strumento autonomo di pubblicazione, senza il corrispettivo cartaceo. La seconda fase riguarda invece il passaggio alla politica dell’Open Access, inteso come accesso aperto alla conoscenza attraverso la possibilità di consultare gratuitamente e liberamente gli articoli scientifici [1].
Il modello Open Access ha raccolto numerosi consensi soprattutto nel mondo accademico, per la possibilità di favorire la condivisione libera dei risultati della ricerca. Nel 2004, la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ha promosso l’adesione delle università italiane alla «Dichiarazione di Berlino per l’accesso aperto alla letteratura scientifica» [2], uno dei principali documenti di riferimento dell’Open Access. Attualmente sono 71 gli atenei italiani che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Berlino [3]. Sempre all’interno della CRUI è stato inoltre creato il gruppo di lavoro sull’Open Access, a cui si devono le linee guida sulle riviste ad accesso aperto, pubblicate nel 2009 [4].
Più controverso è stato, ovviamente, l’approccio degli editori nei confronti dell’Open Access, che presuppone notevoli cambiamenti anche rispetto al modello di business. SEEd ha condiviso gli obiettivi e la “filosofia” dell’Open Access, adottando questo modello per le sue riviste online dal 2010: nel 2012 l’ha esteso anche alla rivista Pratica Medica & Aspetti Legali, rendendola una delle prime riviste di medicina legale pubblicata in Italia in Open Access. Tale scelta costituisce, nelle intenzioni di SEEd, un indubbio vantaggio sia in termini di diffusione della conoscenza in ambito medico-legale sia in termini di maggiore visibilità e disseminazione degli articoli pubblicati e, di conseguenza, del lavoro degli Autori.
Una conferma dell’importanza dell’Open Access è giunta anche dal legislatore italiano che, nell’agosto 2013, ha emanato il decreto-legge n. 91, recante «Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo», nel quale si fa riferimento esplicito all’«accesso aperto» [5]. All’articolo 4, «Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo delle biblioteche e degli archivi e per la promozione della recitazione e della lettura», si può leggere infatti: «Le pubblicazioni che documentano i risultati di ricerche finanziate per una quota pari o superiore al cinquanta per cento con fondi pubblici, indipendentemente dal formato della prima pubblicazione e dalle modalità della sua distribuzione o messa a disposizione del pubblico, devono essere depositate, non oltre sei mesi dalla pubblicazione, in archivi elettronici istituzionali o di settore, predisposti in modo tale da garantire l’accesso aperto, libero e gratuito, dal luogo e nel momento scelti individualmente, l’interoperabilità all’interno e all’esterno dell’Unione Europea e la conservazione a lungo termine in formato elettronico. I soggetti preposti all’erogazione o alla gestione dei finanziamenti adottano le misure necessarie per l’attuazione dell’accesso aperto ai risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici».
Secondo i principi dell’Open Access, dunque, la rivista Pratica Medica & Aspetti Legali fornisce accesso gratuito e immediato a tutti i propri contenuti online, consentendo agli utenti di leggere, scaricare, copiare, distribuire, stampare e linkare il full text di tutti gli articoli pubblicati (in formato HTML per gli articoli 2011, come file PDF per quelli precedenti). L’unico requisito per accedere agli articoli è la registrazione gratuita al sito della rivista: http://journals.edizioniseed.it/index.php/PMeAL. Il modello di finanziamento non prevede il pagamento né da parte dei lettori, né degli autori, né delle istituzioni (università, biblioteche, enti, etc.).
Inoltre il nuovo sito della rivista, basato sul software Open Journal Systems (OJS) [6], consente di effettuare una serie di operazioni direttamente online, velocizzando il processo di sottomissione degli articoli e della loro pubblicazione. Gli Autori possono infatti inviare il manoscritto da pubblicare tramite il sito, verificando le fasi di approvazione ed editing in tempo reale. Inoltre gli Autori sono incoraggiati a depositare il loro contributo pubblicato sulla rivista presso repository istituzionali e/o universitari.
Bibliografia
1. Björk B-C, Welling P, Laakso M, et al. Open Access to the Scientific Journal Literature: Situation 2009. PlosOne 2010; 5(6): e11273; http://dx.doi.org/10.1371/journal.pone.0011273
2. Berlin Declaration on Open Access to Knowledge in the Sciences and Humanities. Disponibile online su http://openaccess.mpg.de/Berlin-Declaration (ultimo accesso febbraio 2014)
3. CRUI. Open Access. Disponibile online su http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=894 (ultimo accesso febbraio 2014)
4. CRUI. Riviste ad accesso aperto: linee guida. Disponibile online su http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=1789# (ultimo accesso febbraio 2014)
5. Decreto 8 agosto 2013, n. 91 «Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo». Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 186 del 9 agosto 2013
6. Public Knowledge Project. Open Journal Systems (OJS). Disponibile online su http://pkp.sfu.ca/ojs (ultimo accesso febbraio 2014)